Negli ultimi mesi ChatGPT è sicuramente il software che ha spopolato di più, sta infatti rivoluzionando (e spaventando) l’intero mondo del web writing. Per quanto efficace e completo, questo sistema di intelligenza artificiale ha anche un impatto ambientale, per questo è necessario comprenderne la digital footprint.

Indice

Che cos’è ChatGPT?

ChatGPT (Chat Generative Pre-Trained Transformer) è un programma creato da OpenAI, un’organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale, utilizzato per la creazione di dialoghi.

Si tratta di una particolare tipologia di chatbot realizzata inizialmente per migliorare il servizio clienti in termini di velocità e precisione, ma che adesso possiede un potenziale ben maggiore rispetto alla gestione di una semplice chat.

Ad oggi ChatGPT è un modello basato su un linguaggio che lo sviluppatore mette a punto per l’interazione umana in modo conversazionale. È un generatore di testi pre-addestrato, che utilizza l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) ed un’ampia base dati che include libri di testo, siti web e vari articoli, necessari per modellare il proprio stile e per rispondere all’interazione umana.

La caratteristica principale di ChatGPT è generare risposte quanto più “naturali” possibili in una casella di testo. È in grado di scrivere un codice, un articolo, una traduzione, un debug o un documento complesso [1].

L’impatto ambientale dei modelli machine-learning

Come evidenziato da Ron Schmelzer su Forbes, sebbene i modelli di AI (Artificial Intelligence) siano considerati anche come un metodo per combattere il cambiamento climatico in termini di immediata reperibilità di informazioni per agire preventivamente, questi stessi sistemi digitali richiedono un’enorme quantità di energia.

Proprio per questo motivo i modelli di machine learning, e più in generale tutto il mondo di Internet, sono sempre di più al centro dell’attenzione per l’impressionante consumo di elettricità.

Solamente per quanto riguarda l’elaborazione dati, i settori che utilizzano la tecnologia AI inquinano tanto quanto il settore dell’aeronautica. Addestrare un sistema di intelligenza artificiale infatti può emettere oltre 113 tonnellate di anidride carbonica [2] che, nel caso di ChatGPT, raggiunge anche 522 tCO2e [3].

Quanto inquina ChatGPT?

Per quanto ChatGPT possa essere utile e all’avanguardia, in una breve analisi Chris Pointon stima che questo sistema di intelligenza artificiale potrebbe emettere circa 3.8 tonnellate di CO2e ogni singolo giorno![4]

Lo stesso autore riporta che “poiché Internet è la più grande macchina alimentata a carbone del pianeta, è probabile che tutto ciò che riceva molto traffico emetta molta CO₂”, i suoi dubbi sono quindi ben fondati.

Per il solo training di ChatGPT, è stato stimato un livello di emissioni pari a quello di un’auto che percorre un tragitto lungo quanto un viaggio di andata e ritorno sulla Luna. Alcuni scienziati digitali infatti hanno calcolato che questo “allenamento” necessario al funzionamento di ChatGPT genera CO2 agli stessi livelli di un’auto che percorre 700.000 km, che è circa il doppio della distanza tra la Terra e la Luna[5].

Chiaramente, riporta anche Pointon, si tratta di calcoli approssimativi dato che le informazioni a disposizione sono limitate. I calcoli effettuati sono da prendere con le pinze, dato che la stessa casa produttrice di ChatGPT non rivela tutto il necessario per andare più nel dettaglio. 

Ecco perché in un altro articolo Kasper Groes, con le stesse premesse di inesattezza, effettua un calcolo analogo arrivando però a risultati diversi, secondo cui ChatGPT inquinerebbe molto meno.

Sebbene quindi non si possa stimare al millimetro la carbon footprint di ChatGPT, sicuro è che necessita di un’enorme quantità di dati e di energia elettrica per il suo normale funzionamento.

Come ridurre l’impatto dei grandi modelli AI

Come menzionato fino ad ora, i modelli basati sull’intelligenza artificiale devono elaborare molti dati, aumentando inevitabilmente il fabbisogno di potenza di calcolo ed elettricità, insieme alla necessità di raffreddare i data center. A causa del loro elevato fabbisogno energetico, i sistemi di intelligenza artificiale possono avere elevati costi finanziari e ambientali, lasciando una notevole impronta di carbonio.

Come possiamo quindi cercare di ridurne l’impatto ambientale? Dal punto di vista degli utilizzatori di questi software, è chiaro che il margine di azione è molto ristretto in termini di riduzione dell’impatto ambientale, i provider invece hanno diverse opzioni per limitare la loro digital footprint:

  • “Comprimere” i modelli di grandi dimensioni. In fase di elaborazione, un grande sistema di AI può essere compresso, trasferendo così la stessa banca dati in un modello più piccolo, che quindi avrà bisogno di un minore consumo di energia elettrica[6].
  • Selezionare solo i dati necessari. Selezionare solo i dati più pertinenti per l’addestramento o modificare efficacemente i modelli esistenti per una nuova attività, riduce drasticamente il costo dell’addestramento di un modello, rendendo l’IA più sostenibile.
  • Stimare l’impatto. Stimare l’impatto ambientale che un IA produce è già un ottimo passo per comprendere il problema ed identificare i migliori punti di miglioramento. 
  • Investire sul rinnovabile. In un’ottica di sostenibilità digitale, è fondamentale affidarsi a Cloud provider che assicurano l’approvvigionamento di energia elettrica da fonti di energia rinnovabile, in modo tale da ridurre al minimo l’emissione di CO2.

Scelte responsabili anche nel mondo digitale

Come già emerso in altri articoli (vedi anche Cos’è e perché è importante la sostenibilità digitale), studi e ricerche recenti evidenziano sempre di più l’esigenza di prendere decisioni responsabili in termini di sostenibilità digitale, sia da parte dei consumatori che delle aziende.

Esattamente come si cerca di passare dall’auto a benzina a quella elettrica, o come si acquistano prodotti a ridotto impatto ambientale, è fondamentale adottare scelte responsabili per ridurre la Carbon Footprint Digitale. 


[1]Openai.com

[2]Cornell University, 2019

[3]Pointon C., The Carbon Footprint of ChatGPT, Medium.com, 2022 

[4]Pointon C., The Carbon Footprint of ChatGPT, Medium.com, 2022 

[5]The Register, 2020

[6]Pointon C., The Carbon Footprint of ChatGPT, Medium.com, 2022