Le piccole e medie imprese (PMI) italiane sono sempre più consapevoli dell’importanza della sostenibilità. Il Tavolo per la finanza sostenibile, promosso dal Ministero dell’Economia, ha elaborato un documento che introduce 45 indicatori di sostenibilità. Questi indicatori aiutano le PMI a migliorare le loro pratiche ESG aziendali e facilitano l’accesso al credito, favorendo un futuro più sostenibile per la EU.

Sostenibilità e PMI: categorie di indicatori

Gli indicatori di sostenibilità per le PMI sono suddivisi in quattro macro-categorie: clima, ambiente, società e forza lavoro, governance e condotta aziendale. Vediamo in dettaglio ciascuna categoria.

  1. Clima
    Questa categoria riguarda l’impatto delle attività aziendali sul cambiamento climatico e include indicatori come:
    • Consumi energetici: Misura del consumo totale di energia per l’anno, con dettaglio del diretto e indiretto
    • Fonti di energia rinnovabile: Percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili.
    • Emissioni di gas serra: Quantità di CO2 e altri gas serra emessi dalle attività ( sia fisiche che digitali, anche il web inquina)
    • Adattamento al cambiamento climatico: Investimenti in infrastrutture per mitigare il rischio climatico.
  1. Ambiente
    Gli indicatori ambientali si concentrano sull’impatto ecologico delle attività aziendali, includendo:
    • Consumi di acqua: Volume totale di acqua utilizzata.
    • Gestione dei rifiuti: Quantità di rifiuti prodotti, differenziati per tipologia (pericolosi, non pericolosi, radioattivi).
    • Emissioni inquinanti: Livelli di emissioni inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo.
    • Biodiversità: Impatti su ecosistemi locali e iniziative per la conservazione della biodiversità.
  1. Società e Forza Lavoro
    Questa categoria include indicatori legati alla responsabilità sociale dell’impresa e alla gestione del capitale umano:
    • Parità di genere: Divario retributivo medio fra dipendenti uomini e donne a parità di ruolo.
    • Condizioni di lavoro: Numero di infortuni sul lavoro e misure di sicurezza adottate.
    • Formazione dei dipendenti: Ore di formazione per dipendente all’anno.
    • Coinvolgimento della comunità: Investimenti in iniziative comunitarie e beneficenza.

  1. Governance e Condotta Aziendale
    Questa sezione si occupa delle pratiche di governance e delle misure per prevenire comportamenti illeciti:
    • Codice Etico: Presenza e adozione di un codice etico aziendale che venga aggiornato ogni anno circa
    • Modello 231: Implementazione del modello organizzativo 231 per prevenire reati societari.
    • Anticorruzione: Politiche e procedure di prevenzione della corruzione.
    • Trasparenza: Comunicazione delle condanne e ammende per violazioni legali.

Indicatori ESG prioritari per le microimprese

Per rendere più agevole l’adozione di questi indicatori, il documento distingue 17 parametri prioritari per le microimprese ( che non possono certamente ottemperare a tutto altrimenti scappano dalla EU per di non farlo). Questi includono:

  • Consumo energetico: monitoraggio e riduzione del consumo energetico (anche del digitale)
  • Emissioni di CO2: riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
  • Gestione dei rifiuti pericolosi: procedure per la gestione sicura dei rifiuti pericolosi.
  • Parità di genere: azioni per ridurre il divario retributivo di genere.
  • Formazione sulla sicurezza: programmi di formazione sulla sicurezza sul lavoro.
  • Codice etico: adozione di un codice etico e diffusione tra i dipendenti.
  • Politiche anticorruzione: sviluppo di politiche per prevenire la corruzione.
  • Emissioni inquinanti: riduzione delle emissioni inquinanti nell’ambiente.
  • Uso dell’acqua: efficientamento nell’uso delle risorse idriche.
  • Coinvolgimento comunitario: partecipazione ad iniziative di responsabilità sociale.
  • Adattamento ai cambiamenti climatici: piani per affrontare i rischi climatici.
  • Trasparenza su condanne e ammende: pubblicazione delle condanne e delle ammende ricevute.
  • Gestione della biodiversità: azioni per proteggere la biodiversità.
  • Investimenti in infrastrutture verdi: investimenti in progetti di sostenibilità ambientale.
  • Sicurezza sul lavoro: miglioramento delle condizioni di sicurezza.
  • Formazione continua: promozione della formazione continua per i dipendenti.
  • Trasparenza finanziaria: comunicazione chiara e trasparente dei risultati finanziari.

Vantaggi per le PMI dell’implementazione degli indicatori ESG

L’adozione di questi 45 indicatori di sostenibilità per le PMI offre vantaggi concreti alle medie aziende:

  • Accesso facilitato al credito: Le aziende “sostenibili” sono percepite come meno rischiose dai finanziatori, facilitando l’accesso al credito.
  • Competitività: Le imprese che investono in sostenibilità migliorano la loro reputazione e attrattività sul mercato.
  • Conformità normativa: le PMI si allineano alle direttive europee e nazionali, evitando sanzioni e migliorando la governance aziendale.
  • Impatto ambientale ridotto: miglior gestione delle risorse e riduzione delle emissioni inquinanti.

Conclusioni

L’introduzione dei 45 indicatori di sostenibilità rappresenta un passo fondamentale per le PMI italiane verso un futuro più verde e competitivo.
Investire e comunicare bene la sostenibilità migliora l’accesso al credito e rafforza la posizione delle imprese nel mercato. È il momento per le PMI di investire nella sostenibilità e contribuire attivamente alla lotta al cambiamento climatico.


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