Viviamo in un’era in cui le applicazioni per smartphone fanno parte di ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Dallo svegliarci al mattino fino a quando chiudiamo gli occhi di notte, le app sono diventate compagne inseparabili, svolgendo ruoli che vanno dalla gestione delle nostre attività quotidiane all’intrattenimento senza fine. In questo contesto emerge una questione fondamentale: il contributo delle app sulla sostenibilità digitale e sull’impatto ambientale.

Recentemente, Apple ha annunciato i vincitori degli App Store Award 2023, celebrando 14 app e giochi che hanno raggiunto vette straordinarie nell’aiutare le persone a esprimere la propria creatività. Questi premi non solo sottolineano l’innovazione tecnologica, ma evidenziano anche il ruolo centrale delle app nel plasmare la nostra espressione creativa digitale.

Parallelamente lato Android anche Google ha rivelato la sua lista delle migliori del 2023. Attraverso questa vetrina digitale, sono emerse applicazioni e giochi che non solo intrattengono ma che, in modo significativo, contribuiscono all’esperienza degli utenti Android.

Con l’aumento dell’attenzione verso la sostenibilità però, sia Apple che Google Android stanno iniziando a riconoscere e premiare le app che non solo arricchiscono la vita digitale degli utenti ma che lo fanno in modo responsabile, considerando il consumo energetico e l’impronta ambientale.

Ma effettivamente anche le app contribuiscono all’inquinamento?

La risposta è affermativa. Le applicazioni possono consumare energia in diversi modi, influenzando significativamente la durata della batteria e, di conseguenza, la vita utile del dispositivo. Vediamo in questo articolo i fattori chiave che influenzano il consumo energetico.

Fattori chiave nel consumo energetico delle App

  • Utilizzo della CPU: Le app con processi di calcolo intensivi o che mantengono la CPU attiva per periodi prolungati tendono a consumare più energia. Questo include applicazioni che eseguono operazioni complesse o richiedono una costante attività del processore.
  • Attività in background: Molte app continuano a funzionare in background, consumando energia anche quando non vengono utilizzate attivamente. Questo consumo passivo di risorse può avere un impatto significativo sulla durata della batteria.
  • Utilizzo della rete: Le app che trasmettono dati frequentemente, come quelle di streaming o di social media, sono particolarmente onerose per il consumo energetico. Per esempio, Instagram è noto per il suo alto consumo di energia dovuto alla frequente trasmissione e al caricamento di contenuti multimediali.
  • GPS e servizi di localizzazione: Le app che utilizzano il GPS per tracciare la posizione sono tra le più esose in termini di consumo di batteria. Queste applicazioni, mentre forniscono servizi di localizzazione precisi, richiedono un uso costante del GPS, aumentando il consumo energetico.
  • Rendering grafico: Le app con grafica intensiva, come i giochi, possono esaurire rapidamente la batteria. L’utilizzo intensivo della GPU per il rendering di grafica avanzata è una delle principali cause di consumo energetico elevato in queste applicazioni.
  • Schermo e interfaccia utente: Le app che utilizzano schermi luminosi o che presentano animazioni frequenti possono aumentare il consumo energetico. L’illuminazione dello schermo e le transizioni grafiche richiedono risorse aggiuntive, incidendo sulla durata della batteria.
  • Trasferimento dati: Maggiore è la quantità di dati scambiati da un’app, maggiore è l’energia richiesta per il loro trasferimento e gestione. Ad esempio, le app di streaming video che trasmettono contenuti ad alta definizione consumano molta più larghezza di banda e quindi più energia rispetto a un’app di messaggistica testuale.

In generale, il consumo energetico di un’app varia a seconda della sua progettazione e di come interagisce con il sistema operativo e l’hardware del dispositivo. Ma quanto inquinano nello specifico? Vediamo qualche dato.

Quanto inquinano le app?

Un’analisi di Greenspector rivela che, in media, le applicazioni rilasciano un impatto di 0,75 grammi di CO2eq (equivalente CO2).
Immaginando uno scenario di utilizzo prolungato, con 5 miliardi di utenti mobili impegnati per 3 ore al giorno, ciò potrebbe tradursi in un’enorme quantità di 92 milioni di tonnellate di CO2eq

Questo valore, sebbene rappresenti solo una stima minima, non tiene in considerazione né l’installazione iniziale dell’app né il percorso funzionale durante l’utilizzo. Sorprendentemente, le applicazioni mobili emergono come un attore rilevante, contribuendo almeno al 6% delle emissioni di CO2 digitali.

“Android Vitals”: Ottimizzazione delle app su Google Play

Nell’ecosistema Android di Google, è emersa “Android Vitals” (AV) , un’iniziativa chiave dedicata al perfezionamento della qualità tecnica delle app disponibili su Google Play. AV si impegna nel monitoraggio di aspetti cruciali come la stabilità, le prestazioni, l’utilizzo della batteria e la gestione delle autorizzazioni.

Le metriche critiche, decisive per la visibilità di un’app su Google Play, comprendono la percentuale di arresti anomali e quella di errori ANR (Application Not Responding). Superare determinate soglie di prestazioni scadenti potrebbe tradursi in una riduzione della visibilità SEO (ASO) dell’app su Google Play.

Approfondiamo ora le principali metriche volte a rendere un’app non solo efficiente ma anche eco-sostenibile, rispettando il consumo di batteria:

  • Percentuale di Errori ANR: Indica la frequenza con cui un’app su Android non risponde ai comandi dell’utente entro un certo lasso di tempo, di solito 5 secondi.
  • Arresti anomali: Si verificano quando un’app si chiude inaspettatamente, a causa di errori di codice, incompatibilità con il sistema operativo o l’hardware, o risorse di sistema insufficienti.
  • Rifiuti di autorizzazioni: Monitora le situazioni in cui un utente rifiuta determinate autorizzazioni richieste dall’app.
  • Wakeups eccessivi: Si verificano quando un’app sveglia frequentemente il dispositivo dallo stato di basso consumo energetico, riducendo la durata della batteria.
  • Wakelocks bloccati: Accadono quando un’app impedisce al dispositivo di entrare in modalità di risparmio energetico, mantenendolo attivo oltre il necessario.

Android Vitals, con la sua capacità di segnalare agli sviluppatori specifici aspetti del software che contribuiscono a problemi, gioca un ruolo cruciale. Dopo la risoluzione di un problema, si impiega solitamente circa 28 giorni affinché Android Vitals cessi di mostrare avvisi, garantendo così un ambiente più ottimizzato e performante per gli utenti.

Incentivi di Apple per la sostenibilità nel suo App Store

Parallelamente, Apple ha introdotto una sezione dedicata alle app sostenibili nel suo App Store, mirando a incentivare comportamenti ecologici. Questa selezione di app non solo offre funzionalità innovative ma promuove anche l’impegno nella riduzione dei consumi, il riciclo, la raccolta differenziata e il monitoraggio dell’impronta ecologica. Attraverso questa iniziativa, Apple non solo sollecita la creatività degli sviluppatori ma incoraggia gli utenti a fare scelte consapevoli e sostenibili, contribuendo così a un impatto positivo sull’ambiente.


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