Cos’è la certificazione B Corp e perché è così importante per lo sviluppo sostenibile? Scopriamo in questo articolo perché sempre più aziende vogliono ottenerla

Negli ultimi decenni, la società civile e molti settori dell’economia hanno preso consapevolezza della pericolosità di modelli di business insostenibili, che sfruttano le materie e le risorse disponibili senza reintegrazioni. Scegliere questo tipo di sviluppo provoca un impoverimento e un peggioramento delle condizioni ambientali e sociali, spesso non solo del luogo dove opera l’azienda. 

È per questa esigenza che nel 2013 è nata negli USA la certificazione B Corp, che attesta l’impegno delle aziende che vi aderiscono a contrastare il modello economico che non rende possibile un futuro sostenibile. 

Vediamo quindi cos’è la certificazione B Corp e come ottenerla, ma soprattutto cosa significa essere un’azienda B Corp. 

Cosa sono le aziende B Corp?

All’apparenza, le aziende B Corp non sono diverse dalle altre. Sul sito dell’ente che rilascia questa certificazione, B Corp Movement, si trovano multinazionali quotate in borsa accanto ad aziende a conduzione familiare di una decina di dipendenti. Sono presenti in tutti i settori, dal food and beverage al fashion e al digitale. Ciò che contraddistingue una B Corp dalle normali aziende però è la misurazione e l’attenzione del loro impatto ambientale e sociale. 
Anche il dipartimento marketing all’interno di un’azienda svolge un ruolo fondamentale per supportare l’eco-sostenibilità, ne abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato alle azioni sostenibili dei CMO

Questa differenziazione non è solamente un vezzo da inserire all’inizio del business plan, ma una certificazione da ottenere tramite una valutazione rigorosa. 

In Italia, però, c’è anche un altro modo perché un’azienda possa dare risalto al suo impegno nella sostenibilità e nell’inclusione. Nel 2016, l’Italia è stata il primo Paese europeo a introdurre la società benefit, una nuova forma giuridica per identificare le aziende che hanno allargato il loro sguardo e incluso nel loro modello di business, oltre al profitto, anche il benessere dell’ambiente e delle persone. 

Per essere tali, le società benefit devono rispettare tre requisiti

  • Scopo: Oltre al profitto, le società benefit si impegnano anche ad avere un effetto positivo sulla società e l’ambiente, con iniziative concrete che possano proteggere i territori e le comunità e favorire iniziative sociali e culturali. 
  • Responsabilità: Proprio per questa consapevolezza, le aziende B Corp sono tenute a indicare un manager che sia responsabile del loro impatto sociale e ambientale.
  • Trasparenza: Ogni società benefit è tenuta a stilare un report annuale sul suo impatto e sulle iniziative prese per migliorarlo, insieme a un prospetto degli impegni per il futuro. 

Ma essere una società benefit, anche se i principi fondanti sono sostanzialmente gli stessi, non significa automaticamente essere una B Corp: essere una società benefit infatti, come appena detto, è una forma giuridica, mentre la B Corp è una certificazione di un ente terzo indipendente. E quindi come si ottiene la certificazione? 

Come si ottiene la certificazione B Corp?

Per ottenere la certificazione B Corp dall’ente statunitense, si parte dal B Impact Assessment, un questionario con più di 200 domande che misura l’impatto aziendale su 5 diverse aree: 

  • Governance
  • Lavoratori
  • Comunità
  • Ambiente
  • Clienti

Concluso il test, si può paragonare la propria performance a quella delle altre aziende che lo hanno compilato. Questo approfondito questionario non è da considerarsi come una promozione o una bocciatura, ma una riflessione su quello che l’azienda fa già per rendere sostenibile il proprio business e cosa può fare per migliorarsi. 

Il punteggio va da 0 a 200 punti. Se l’azienda ne totalizza almeno 80, può ritenersi pronta a iniziare il percorso per arrivare alla certificazione B Corp. Questo viene considerato il livello minimo per non avere un impatto negativo. 

Ma la certificazione non dura per sempre. Ogni tre anni, le aziende che vogliono mantenerla devono sottoporsi di nuovo all’assessment ed essere valutate. La certificazione diventa quindi un percorso con punti fermi in cui ragionare e giudicare le proprie iniziative. 

Quanto costa la certificazione B Corp? 

Una volta superato il B Impact Assessment e l’iter della certificazione B Corp, è richiesto un pagamento di una tariffa annuale. Non è uguale per tutte le aziende, ma varia in base al fatturato. In Italia, il fee può andare dai 500€ ai 50.000€. Il ricavato va alla non profit B Lab, per promuovere e diffondere la consapevolezza nelle aziende del loro impatto in materia ambientale e sociale. 

Ci troviamo quindi davanti ad una scelta fatta sempre su basi etiche: chi può permettersi di più paga di più, così da coprire anche parte dei costi delle aziende più piccole, che in questo modo con una spesa ridotta possono comunque intraprendere un percorso virtuoso.

Per chi vuole diventare anche una società benefit, bisogna considerare i costi relativi alle modifiche dello statuto aziendale. 

 Quali sono le aziende B Corp? 

La certificazione B Corp si applica a ogni tipo di azienda che rispetti gli standard proposti. Tra le più importanti e famose che l’hanno ottenuta c’è Patagonia, il brand di apparel che ha fatto della sostenibilità il suo punto cardine, prima della recente cessione a una società no profit. Altra grande azienda, ma di tutt’altro tipo rispetto a Patagonia, è Nespresso, la grande multinazionale del caffè che ha aderito a programmi di riciclo, di rigenerazione delle foreste e di tutela delle condizioni dei lavoratori. 

Tante le aziende italiane, tra cui le pmi del fashion che sono diventate un modello a livello globale, grazie al loro importante legame con le comunità locali e l’attenzione alle materie prime, volta a creare un prodotto di altissima qualità. Ci sono poi aziende del settore del design, come Alessi, della farmaceutica e della cosmetica, con il Gruppo Chiesi e Davines, dell’informatica, come Reti S.p.a. e Nativa, e del food and beverage, come Illy caffè, Danone Italia, Fratelli Carli e Miscusi. 

Anche Karma Metrix ha scelto di unirsi alla causa della sostenibilità ambientale e aiuta le imprese a comprendere e a migliorare il proprio impatto. Con il tool presente sul nostro sito puoi misurare gratuitamente le emissioni di CO2 di una pagina del tuo sito e confrontarle con un benchmark mondiale.