Il cambiamento climatico non è più una previsione, ma un dato di fatto.
A differenza di qualche anno fa, non serve più solamente fidarsi delle predizioni di scienziati ed esperti per credere al cambiamento climatico, è sufficiente osservare la vita di tutti i giorni: inverni più corti, estati più lunghe, qualità dell’aria sempre peggiore e mancanza di piogge abbondanti.
Evidenze chiarissime di eventi disastrosi come questi caratterizzano, purtroppo, il mondo di oggi e sono in gran parte causate dall’azione umana.
Indice
- Cos’è l’Agenda 2030?
- Obiettivo 13: cos’è e perché è importante
- Quali sono i target dell’obiettivo 13?
- Politiche in Europa per promuovere l’obiettivo 13
- L’importanza della sostenibilità per l’obiettivo 13
Cos’è l’Agenda 2030?
Per contrastare il cambiamento climatico, insieme ad altri problemi globali, nel settembre del 2015 i Paesi membri dell’ONU si sono riuniti a New York per sottoscrivere l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma di 169 traguardi da raggiungere entro il 2030.
L’Agenda 2030 è una continuazione degli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite (2000-2015), che ai loro tempi costituivano il primo passo a livello internazionale per affrontare problemi globali come l’eliminazione della povertà estrema e della fame e per promuovere miglioramenti nell’accesso all’istruzione. Sebbene gli obiettivi non siano stati pienamente raggiunti, hanno comunque fornito la base per un progresso significativo che, nel 2015, è stato esteso attraverso l’Agenda 2030.
Come dichiarato nel documento della stessa Agenda il programma è riferito a “Persone, Pianeta e Prosperità”, ed è articolato in 17 Obiettivi che mirano a risolvere problematiche ambientali, sociali ed economiche.
Tra questi compare un Obiettivo o “Goal” riferito esclusivamente al cambiamento climatico:
Obiettivo 13: promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico.
Obiettivo 13: cos’è e perché è importante
Era davvero necessario dedicare un intero obiettivo globale dell’Agenda 2030 alla lotta al cambiamento climatico?
Se, come scritto sopra, la chiara evidenza di quello che ci succede intorno non è sufficiente a spiegare la cruciale importanza dell’Obiettivo 13, ecco qualche dato concreto per comprendere ancora meglio la situazione sul nostro Pianeta:
- Rispetto ai livelli preindustriali la temperatura media del Pianeta è aumentata di 0,98 °centigradi.
- Se la temperatura aumenterà ancora fino a 1,5°centigradi, si perderà fino al 90% delle barriere coralline.
- Il 97% degli scienziati attribuisce le conseguenze del riscaldamento globale alle attività umane.[1]
- Rispetto alla media degli anni 1985-2005, la temperatura del Mediterraneo è aumentata di 4 gradi.[2]
- Nel 2021 le emissioni di CO2 dovute al consumo di energia hanno raggiunto i livelli più alti di sempre.[3]
Quali sono i target dell’Obiettivo 13?
Come riportato nella versione integrale dell’Agenda 2030 ogni Obiettivo è suddiviso in target ben precisi, utili per sviluppare strategie più dettagliate ed efficienti. Nel caso dell’Obiettivo 13 sono stati individuati i seguenti punti d’azione:
13.1 – Rafforzare in tutti i paesi la capacità di ripresa e di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali.
13.2 – Integrare le misure di cambiamento climatico nelle politiche, strategie e pianificazione nazionali.
13.3 – Migliorare l’istruzione, la sensibilizzazione e la capacità umana e istituzionale per quanto riguarda la mitigazione del cambiamento climatico, l’adattamento, la riduzione dell’impatto e l’allerta tempestiva.
13.a – Rendere effettivo l’impegno assunto dai partiti dei paesi sviluppati verso la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico che prevede la mobilizzazione, entro il 2020, di circa 100 miliardi di euro all’anno, provenienti da tutti i paesi aderenti all’impegno preso, da indirizzare ai bisogni dei paesi in via di sviluppo, in un contesto di azioni di mitigazione significative e di trasparenza nell’implementazione, e rendere pienamente operativo il prima possibile il Fondo Verde per il Clima attraverso la sua capitalizzazione.
13.b – Promuovere meccanismi per aumentare la capacità effettiva di pianificazione e gestione di interventi inerenti al cambiamento climatico nei paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari in via di sviluppo, con particolare attenzione a donne e giovani e alle comunità locali e marginali.
Politiche in Europa per promuovere l’Obiettivo 13
Utilizzando l’Obiettivo 13 e l’Agenda 2030 in generale come linea guida, l’Unione Europea ha messo in campo diverse strategie per cercare di contrastare il cambiamento climatico.
Leggi, Direttive, sanzioni, comitati e riunioni internazionali, potremmo elencare decine di azioni che negli ultimi anni hanno tentato di dare un contributo concreto, ma in questo paragrafo elenchiamo quelle più tangibili e di successo, spiegate in maniera molto sintetica al semplice scopo di disegnare un quadro generale:
- Direttiva sulla qualità dell’aria: la direttiva stabilisce standard per la qualità dell’aria nell’UE e stabilisce limiti di emissione per alcune sostanze inquinanti.
- Piano climatico per il 2030: il Piano stabilisce l’obiettivo dell’UE di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questa strategia comprende anche obiettivi per aumentare la quota di energia rinnovabile nell’UE e migliorare l’efficienza energetica.
- Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD): il Fondo fornisce finanziamenti a progetti che promuovono lo sviluppo sostenibile, compresi progetti per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
- Green Deal europeo: il Green Deal europeo è un piano d’azione che mira a rendere l’Europa il primo continente a emissioni zero entro il 2050, comprende obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, l’aumento dell’efficienza energetica, l’uso di energie rinnovabili e la creazione di posti di lavoro “green”.
COSA MANCA?
Le politiche a livello nazionale ed internazionale non mancano, ma purtroppo non sono sufficienti a garantire un corretto avanzamento di uno sviluppo sostenibile, dal momento che non sono stati inclusi tutti i settori che devono ridurre le emissioni di CO2.
Per questo motivo Johan Rockström, climatologo e divulgatore scientifico di fama internazionale, durante la sua intervista al podcast “Transformers”, ha dichiarato che “Non esistono attualmente indicazioni che avremo successo” riferendosi alle azioni che stiamo mettendo in campo a livello globale per contrastare il cambiamento climatico.
L’importanza della sostenibilità digitale
Nel 2023 è infatti necessario portare avanti con maggior impegno politiche che riguardino la sostenibilità digitale, un elemento chiave per ridurre le emissioni di CO2. Il trasferimento dei dati richiede elettricità, che crea emissioni di carbonio e che a sua volta incide sul cambiamento climatico. La richiesta di energia proviene dai notevoli consumi dei data center che ospitano siti web e servizi cloud utilizzati quotidianamente, aumentando giorno dopo giorno la loro digital carbon footprint.
Per fortuna esistono realtà nazionali come la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ed internazionali come CODES (Coalition for Digital Environmental Sustainability), che portano avanti azioni per promuovere la sostenibilità digitale e ridurre le emissioni CO2 di internet.
Quest’ultima organizzazione sta portando avanti anche un vero e proprio Action Plan per creare infrastrutture sostenibili nel 2023 in un’ottica di sostenibilità digitale.
Con il percorso Karma Metrix cerchiamo di dare un contributo per ridurre l’inquinamento digitale e promuovere l’Obiettivo 13 dell’Agenda 2030.
Nel 2023 il cambiamento climatico non è più solo di una questione ambientale, esterna alla società e all’economia, ma è un problema che riguarda anche la salute dei cittadini, l’economia ed il mercato nazionale ed internazionale.
L’adozione di politiche che contrastino il cambiamento climatico è infatti un elemento chiave per sviluppare una strategia ESG a livello aziendale, un quadro ben definito in cui la sostenibilità digitale non può mancare in una società che si sposta sempre di più nel mondo web.
Comincia a ridurre le emissioni di CO2 calcolando quando è eco-sostenibile il tuo sito web con la nostra demo:
[1] Enelgreenpower.com, 2022
[2] ilpost.it, Anche il Mar Mediterraneo si sta riscaldando, 2022
[3] Nazioni Unite, 2022
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